Molto interessante e ben documentato. Sto lavorando a un post con lo stesso filone di ricerca per un appeofondimento della leggenda di Melusina, anche lei donna serpente. Se vuoi leggere la mia versione della storia intanto la trovi qui https://grandine.substack.com/p/melusina?r=1uqohq
Mi interesserebbe tantissimo un tuo parere. Grazie
Ho letto il tuo articolo e mi è piaciuto veramente molto! Melusina è una potentissima incarnazione dell’Arcaica Dea Serpente e della Dea Uccello. Come hai giustamente ricordato, quando rivela la sua vera natura si trasforma in drago: un serpente alato, simbolo perfetto di metamorfosi, soglia e mistero.
Il suo mito è ricchissimo, e ogni volta che lo rileggo ho la sensazione di sfogliare una pagina nascosta del tempo. Come se tra le sue pieghe si svelassero messaggi lasciati dalle nostre Antenate per guidarci, ammonirci, parlarci. Per conservare la loro saggezza e tramandarla a noi, le loro figlie.
In molti miti legati al Femminile Sacro ricorre un tema ricorrente: il divieto di essere osservate "in determinate situazioni". Frasi come “non guardarmi in quel momento”, “questo tempo è solo mio” compaiono nei momenti in cui la figura femminile accede alla sua piena potenza — una potenza che spaventa.
Ma spaventa solo l’uomo che è già immerso nella cultura patriarcale.
Un tempo, questa stessa energia era onorata, riconosciuta anche dal maschile, perché compresa nella sua sacralità.
In questi racconti riconosco anche una narrazione archetipica della ciclicità femminile: quel momento di ritiro coincide con la fase mestruale, quando la donna si immerge nelle proprie profondità e tocca il cuore del proprio potere rigenerativo.
Non è un caso che il sangue mestruale sia ancora oggi un tabù così potente: possiamo mostrare il sangue della guerra, ma non quello della vita.
Eppure, nei giorni del Sacro Sangue, la donna — come la Natura in inverno — si ritira, si fa invisibile, ma in realtà si sta rigenerando. È in quel buio che ritrova la propria forza.
Anche molte narrazioni contemporanee riecheggiano questo simbolismo: pensa a Frozen, dove Elsa, sopraffatta dal suo potere, si isola nel suo palazzo di ghiaccio (costruito proprio attraverso la sua potenza). La società teme e considera pericoloso "il suo potere", "il potere Femminile di tutte le donne" che non è un mostro da nascondere: è la sua verità da integrare.
Ci sarebbe tantissimo da esplorare, ma che gioia sapere che siamo sempre di più a riportare alla luce queste memorie, a restituire valore e voce al Sacro Femminile.
Molto interessante e ben documentato. Sto lavorando a un post con lo stesso filone di ricerca per un appeofondimento della leggenda di Melusina, anche lei donna serpente. Se vuoi leggere la mia versione della storia intanto la trovi qui https://grandine.substack.com/p/melusina?r=1uqohq
Mi interesserebbe tantissimo un tuo parere. Grazie
Grazie di cuore per il tuo messaggio!
Ho letto il tuo articolo e mi è piaciuto veramente molto! Melusina è una potentissima incarnazione dell’Arcaica Dea Serpente e della Dea Uccello. Come hai giustamente ricordato, quando rivela la sua vera natura si trasforma in drago: un serpente alato, simbolo perfetto di metamorfosi, soglia e mistero.
Il suo mito è ricchissimo, e ogni volta che lo rileggo ho la sensazione di sfogliare una pagina nascosta del tempo. Come se tra le sue pieghe si svelassero messaggi lasciati dalle nostre Antenate per guidarci, ammonirci, parlarci. Per conservare la loro saggezza e tramandarla a noi, le loro figlie.
In molti miti legati al Femminile Sacro ricorre un tema ricorrente: il divieto di essere osservate "in determinate situazioni". Frasi come “non guardarmi in quel momento”, “questo tempo è solo mio” compaiono nei momenti in cui la figura femminile accede alla sua piena potenza — una potenza che spaventa.
Ma spaventa solo l’uomo che è già immerso nella cultura patriarcale.
Un tempo, questa stessa energia era onorata, riconosciuta anche dal maschile, perché compresa nella sua sacralità.
In questi racconti riconosco anche una narrazione archetipica della ciclicità femminile: quel momento di ritiro coincide con la fase mestruale, quando la donna si immerge nelle proprie profondità e tocca il cuore del proprio potere rigenerativo.
Non è un caso che il sangue mestruale sia ancora oggi un tabù così potente: possiamo mostrare il sangue della guerra, ma non quello della vita.
Eppure, nei giorni del Sacro Sangue, la donna — come la Natura in inverno — si ritira, si fa invisibile, ma in realtà si sta rigenerando. È in quel buio che ritrova la propria forza.
Anche molte narrazioni contemporanee riecheggiano questo simbolismo: pensa a Frozen, dove Elsa, sopraffatta dal suo potere, si isola nel suo palazzo di ghiaccio (costruito proprio attraverso la sua potenza). La società teme e considera pericoloso "il suo potere", "il potere Femminile di tutte le donne" che non è un mostro da nascondere: è la sua verità da integrare.
Ci sarebbe tantissimo da esplorare, ma che gioia sapere che siamo sempre di più a riportare alla luce queste memorie, a restituire valore e voce al Sacro Femminile.
Grazie ancora per avermi scritto!